Muoviti qui
come una luce sullo stagno
Lascia così
del tuo passaggio appena un segno
di canneti al vento sia
l’anima libera
Di nuove bugie
tingi le labbra appena un velo
ma non lasci di te
colonne infrante fra gli steli
Dopo il tempo che tu sei
come vuoi quando vuoi
e la sposa non fai
se mi vuoi quando vuoi
In quel vagare del tuo cuore
mi ritrovo immensamente io
Voglio non averti
meglio un po’ rubarti
per quante volte quante ancora
passeggera unica sarai
Lascia che sia
l’anima incustodita a dire
quel che sarà
il sentimento a volte un muro
soltanto un attimo per me
io per te io per te
solo un attimo ancora
che cos’è che cos’è
In quel vagare del tuo cuore
mi ritrovo immensamente io
Voglio non averti
meglio un po’ rubarti
per quante volte quante ancora
passeggera unica sarai
nebbia che al mattino
si dirada piano
nebbia che al mattino
si dirada piano