Vado tra le piante di cotone bianco e noia
stelle gialle con sei punte senza patria
tra la dignità e la libertà che s’invola
tra i colori che non fanno arcobaleno
Vedo atterraggi di fortuna e di speranze
solo vetri rotti e piedi sanguinanti
sono libertà sono dignità calpestate
questo fango non diventerà mai carne
Dove va questa notte di sudore e di ansietà
che non trova mai la strada
e io qui con la sabbia tra le mani
suoni laceranti come grida di sciacalli
luci e fari sono lame di coltelli
quella civiltà questa civiltà che ci inchioda
tra baracche recintate come indiani
e l’inferno è qui nell’attesa del domani, domani
Dove va questa notte di sudore e di ansietà
Dove va questa notte dove va ma dove va
ma perché non passa mai
e io qui con la rabbia tra le mani
quel che posso dare le mie mani
così l’inferno è qui nell’attesa del domani
le mani, posso dare le mie mani, le mie mani
posso dare le mie mani, le mani, le mani...