E invece le ho dimenticate
le tue sigarette
Le ho lasciate sul tavolo
con le cose non dette
Insieme alle emozioni
lasciate cadere
alle buone intenzioni
dentro al bicchiere
Come sarò da vecchio
se mai ci arriverò
starò lì con l’orecchio teso
ai rumori del bar
poi scriverò una lettera
in piedi in mezzo al vicolo
e aspetterò la tua risposta
sarebbe già un miracolo
Mi sembra già ridicolo
Non serve a niente perdersi
ad aspettar mattino
e credersi dei gran signori
a bere birra al baracchino
A vivere a milano
vien solo freddo nelle ossa
non serve a niente il vino
nella scatola di latta ti ho già messa
Più cerco di essere chiaro
più criptico il lessico inciampa da sé
più voglio bere e più è amaro
il calice della virtù
Così nell’incendio il fumo più acre
fa da cortina a una vita mediocre
e mentre intorno scompare la luce
si spegne anche l’ultima brace
Ma ecco si riga di sole
il muro della cucina
dolce come una malinconia
te lo ricordi quand’eri bambina
Il gatto passa sotto la tapparella
il pane si inzuppa nella scodella
e sulla faccia riflessa sul fondo
s'imprime indelebile il mondo
e sulla mia faccia riflessa sul fondo
del mondo ricordo le rughe