Dolorosa prigione il ciel prescrisse
Pallido, freddo
Muto e quasi privo di movimento
Al marmo gli occhi affisse
Alfin, sgorgando un lacrimoso rivo
In un languido oimè
Proruppe e disse
O sasso amato ed onorato tanto
Che dentro hai le mie fiamme
E fuori il pianto
Non di morte sei tu