La donna senza nome disse al giovane signore
— sei bello e vorrei stenderti in un prato
spiegarti sulla pelle nel ritmo dei respiri
che ti volevo ti ho desiderato
se fossi stata libera di avere un’opinione
di come poter vivere il mio sesso
avrei potuto scegliere di fare un’altra strada
oppure sarei stata come adesso —.
C’era, c’era una volta non ricordo dove fu
so soltanto che da qualche tempo non c’è più.
Il giovane signore seduto sui suoi anni
nuotava dentro un mucchio di rifiuti
aveva i suoi problemi difficili rapporti
un sacco di concetti sconosciuti
la donna lo fissava cercava di spiegarsi
non era lì per chiedere un rimborso
per quanto fosse giovane per quanto fosse uomo
doveva condividere il discorso.
Ma credo che la fame sia un debole pensiero
per chi l’ha avuta solo nell’orecchio
e libertà è un discorso per chi non sta in prigione
e i giovani non sanno cosa è vecchio
il tragico signore aveva un apparecchio
per ricomporre i pezzi del dolore
sollecitò i transistor guardò nel terminale
trovandoci una dose per due ore.
C’era…
Sull’onda dei rimpianti e delle ribellioni
di strade brutte e strette male usate
la donna disse merda frugò dentro a un futuro
di plastica e di luci colorate
il giovane signore vedeva di lontano
le case dove brulica la gente
raccolse i suoi domani del tutto programmati
e pianse senza il minimo incidente.