Ho visto tanta gente nei colori del carnevale
artisti che sorridono giochi di vino e di parole
fra maschere e costumi che come fiori al sole
si aprivano alla luce cambiando di colore
Circondato dalle note di gente più fanfare
ero vivo e da quel suono mi lasciavo trascinare
dentro angoli di viso e negli occhi della gente
dove il sogno è ancora intero e di finto non c'è niente
Guidato da un miraggio di fuoco e luna
il cielo mi seguiva con in mano la fortuna
e perso sotto un velo di leggerezza
vivevo le parole e ridevo alla tristezza
Come tuoni a me vicini incalzavano i tamburi
che battevano le danze per le strade e sopra i muri
rotolavano canzoni per vicoli segreti
e si fermavano distratte sulle bocche di ubriachi
Ma dietro il passo più elegante di trampoli dorati
si perdevano gli sguardi di bambini incuriositi
che restavano in silenzio trattenendo ogni paura
mentre fuochi colorati truccavano la sera
E il giorno che passava come sorpresa
veloce se ne andava su una nuvola di seta
e l'aria che sapeva di primavera
cantando scivolava tra le dita della sera
E adesso che nell'aria non c'è più luce
il gioco di quel giorno e la notte si ricuce
e adesso che il ricordo piano scompare
alle note di un violino io lo voglio regalare