Chiedo a vane parole
Di esprimere il vuoto sublime
Del mio abbandono in te
Siedo su nuvole d’acciaio
A cavallo dei miei più chiari
Pensieri di vetro
Seguo docili fili d’inchiostro
Per poter uscire dal tuo
Divino labirinto
E la mia mente è provata
Ora il tuo occhio non tiene più d’occhio
La mia incoerenza
Ho dilaniato la vita e la morte
Ma tra le mani di sangue
Non ho ragioni infallibili
Non ho ragioni infallibili
Adesso devo arretrare
Posso solo aspettare
Quella notte qualunque
Che volge al mio giorno più lungo