Sentivo mille pulsazioni dentro un attimo
Guardando stelle di una Parma troppo apatica
E quelle lacrime e quegl’urli così liberi da farmi intimorire
Chiedevo quante situazioni insostenibili
Da poter reggere oltre tutti quanti i limiti,
Nervosamente sorridevi e agitavi le tue mani
Così la luna e i suoi difetti allontanavi
Ed ora parlano di noi tutte le strade
E sono solo luci che pallide insistono
Non trovando sbocco nascoste ci fissano per risvegliare i miei poteri
Così serrati in una stanza o in una macchina
Non respirare non parlare cosa tragica
Un vento timido sbilancia l’uomo magico
ed io sollevo le mie mani per poterti dire ancora sono..
Qui, io mi fermo qui,
Qui, dove vivi tu
No più non cercherò
Un altro nido ormai
E questa storia di pensieri al vetriolo
ora incomincia senza tempo e senza suono
Io ricompongo le mie stanze e gentiluomo
Rispetto oggetti che io oggi non sono
Maledizioni, fatture ed incantesimi,
Scontrano giorni del tutto incomprensibili
Ma ho la mia strega sotto gli occhi ed una volta ancora
Sollevo le mie mani per poterti dire ancora sono..
Qui, io mi fermo qui,
Qui, dove vivi tu
No più non cercherò
Un altro nido ormai
Tu sei l’acqua dopo il fuoco
Tu sei l’acqua dopo il fuoco non ti lascio più