Carta straccia
Dov’è la tua faccia
Nero inchiostro il mostro in prima pagina vuoi
Magari lo inventerai sensazionale
E intingi il tuo pugnale nel colore
Affonda la tua lama così…
Così implacabile si!
Tu chi sei
Vizi ne hai
Ami mai
Da che parte stai
Scriverai idiozie
Altre storie non le tue
Pensa se tuo figlio si bucasse
Pensa se tua moglie ti tradisse
Caro cronista sarebbe una svista
Ma la tua paura non fa tiratura
Gli scandaletti
Gli scambi di letti
Pensa un po’ ai tuoi
Che ai nostri ci pensiamo noi
Ti interessi di culi e palpeggi
Di mondi rosa ma l’istinto tuo riposa
Ormai un requiem per lui
Tu chi sei
Vizi ne hai
Ami mai
Da che parte stai
Ti inventerai
La commozione per dirottare la noia ed il malumore
Pensa se la fede resuscitasse
Pensa se nessuno più ti leggesse
Caro cronista
Sarebbe una svista
Tu protagonista
Un uomo tra tanti
Scoprire che in fondo è difficile il mestiere di santi…