Tanti ricordi
nuotano stretti
dentro i miei fiordi
e sopra i tetti
Di una città che
soffre contusa:
mura salate
emerse dal mare,
Chiese guarnite,
chiese di case,
chiese svestite
e denudate;
Marmi commessi,
statue di Lari,
pura anemia
meridionale
Che so che proprio non ha fine,
che so che proprio non ha fine.
Uomini e donne vestiti da se stessi
cantano come ormai nessuno più fa.
Non è né un mestiere, né moda, né tempo;
non è proprio nulla, nemmeno un bisogno.
Chi canta non sa
e se sapesse
no non sarebbe
la stessa cosa,
chi sa non gode
se non di se stesso,
chi sa poi chi è che gode
solo di se stesso,
è che Kunstwollen non ha fine,
è che Kunstwollen non ha fine.
Semi di zelo
hanno piantato
nei tuoi difetti
tutti i tuoi pregi,
papiri neri,
tele tagliate,
puntate i piedi:
niente fa male!
Arte minore
impolverata,
piccola come
La terra è atea,
il mare crede:
pura energia
meridionale
Che so che proprio non ha fine,
che so che proprio non ha fine,
È che kunstwollen non ha fine,
È che kunstwollen non ha fine.