Tu m'hai chiesto tempo e troppo tempo ti lasciai
voglio andare in fondo e il fondo è già toccato ormai
lento ed invadente il tuo silenzio avvolge me
rende amara l'aria che respiro insieme a te.
Soli
quel giorno che tremavi
in quella stanza, sì
fu quando gridai
per dirti di noi
dicevi a me
"non ho più niente".
Era per darti un po' d'aiuto
ed ero come te
ricordo l'idea
fu chiara, fu tua
chiedesti a me
"facciamo un viaggio".
"Presto l'acqua
non più confine avrà"
dicevo, "guarda il mare,
scenderemo verso le terre antiche
del sud".
"La gente negli occhi
più grandi senza età
e nell'istinto avrà colori audaci
e nuove intense voci
per te".
Poi quell'osservarmi
che non ricordai
prima nei tuoi occhi
di aver visto mai
quasi fosse strano
ciò che avvenne poi
cosa abbiamo fatto
ci chiedemmo noi.
Se sai
se puoi
se vuoi
domando, spiegami
cos'è che ancora fa
violenza a noi.
Capisci il senso o no
la voce, il viso tuo
da riconoscere
rivoglio a me.
Se sai
se puoi
se vuoi
la strana nostalgia
che può distruggerci
si disperderà.